venerdì 6 gennaio 2012

Pini a Natale

Pasta, presa; mozzarelle, prese; acqua, presa; ricotta.. “Eagle prendi la ricotta!”; yogurt, preso.
“Io ho finito, possiamo salire se hai fatto!” Anche Eagle ora ha tutto quello che le mancava. “Flo, le vuoi due carotine per fare merenda?” mi chiede. No, non mangio le carotine il pomeriggio. Saliamo le scale: ”Che ne dici di una bottiglia di Martini? Abbiamo anche il succo!” così lo prendiamo, il Martini. Controllo quanti soldi ho nel portafoglio, 25 euro, devono bastarmi per il resto della settimana, è solo martedì. Arriviamo alla cassa, cerco di liberarmi della moneta, ma come al solito mi manca un centesimo “lascia stare, faccio prima così” mi dice la cassiera dai capelli rosso-SirenettaDisney; “ok, scusa”, mi sorride. La saluto ed esco. Dimentico qualcosa...è la cara Eagle! Che fine ha fatto? Mi giro, la cerco, eccola! Sta parlando con una vecchina, ‘intanto apro il portone di casa’, mi dico.
Abitiamo davanti al supermercato, io e Eagle. Appoggio a terra la borsa con la spesa e mi frugo in tasca alla ricerca delle chiavi perdute: un foglietto? No. Penna? No. Cellulare? No. Dove sono le chiavi? Sospiro. Mi guardo attorno. Sta arrivando il Natale, lungo tutti i marciapiedi hanno messo un tappeto, è rosso, da colore alle strade e permette alla gente, come alla cara Eagle, di pulircisi le scarpe dopo essere scivolata su una merda in un affollato pomeriggio di dicembre. La mia via sembra aver fatto indigestione di luci, deve essere una delle vie della città che ha deciso di addobbarsi per il Natale. Da questo pomeriggio ci sono anche dei ragazzi che si danno il turno per aprire dei mini abeti, ce n’è uno ogni due metri, di abete. Sono arrivati ora davanti al nostro portone rosso.
Ma dove sono le chiavi? A momenti inizio ad imprecare, quando alzo lo sguardo e..mi innamoro! Il ragazzo degli alberi di Natale mi fa innamorare! Tutto accade in un attimo... subito dopo trovo le chiavi, arriva Eagle: “Flo apri la porta che pesa!!”, entriamo e lasciamo che il portone rosso ci si chiuda alle spalle. Ora non ci restano che le scale.
“Mi sono innamorata del tizio dei pini!” le dico.
“Io non ho visto nessun pino” mi risponde.

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